28 anni, 187 cm di altezza per 113 kg di peso: questo è Curdin Orlik all’anagrafe. Pianoforte, meditazione, lotta svizzera: anche questo è Curdin Orlik. Infanzia nei Grigioni, università a Zollikofen, vita attuale nell’Oberland bernese: ancora Curdin Orlik. Nel simpatico atleta convivono una serie di apparenti contraddizioni. Il segreto del suo successo? «Andare avanti un passo alla volta». Ecco perché Planzer lo sostiene.

Venendo da una famiglia di sportivi, l’amore per il movimento Curdin ce l’ha nel sangue. Quando ha dodici anni, un giorno suo padre lo porta a un allenamento di lotta svizzera al club di Unterlandquart. Qui Curdin, allora appassionato di judo, entra per la prima volta in contatto con il mondo dei cattivi. Questo sport fa subito presa su di lui, nel vero senso della parola, diventando la sua passione. 

L’adrenalina di misurare le proprie forze con gli altri, l’euforia dopo aver messo a terra l’avversario con un plattwurf, l’odore della segatura, l’ambiente gioviale delle feste popolari: questi e molti altri i punti a favore della lotta svizzera. Per Curdin, le feste dedicate alla lotta svizzera sono come una riunione di famiglia. Due cose che nei mesi segnati dal coronavirus gli sono mancate moltissimo.

«Spesso i piccoli passi contano di più di quelli grandi. Perché sono fatti con consapevolezza.»

Curdin Orlik, lottatore svizzero e sponsoring partner di Planzer

La grande arte di fare un piccolo passo alla volta

Durante gli studi, Orlik vive a Kandersteg ed entra nel club di lotta svizzera di Frutigen. Quando si diventa lottatori attivi, la carriera è fatta di piccoli e grandi passi avanti. Ma anche di passi indietro. Nel 2011 l’atleta deve fare i conti con una rottura del legamento crociato: i progressi calano, proprio come le ambite corone. Ma non per questo getta la spugna: con la selezione e la partecipazione alla Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri (ESAF) del 2016 a Estavayer, Curdin taglia un nuovo traguardo. Pur perdendo per un soffio l’ambita corona di fronde di quercia all’ottavo round, quel giorno il fuoco sopito da tempo si riaccende. Ricomincia ad allenarsi più di prima, a perfezionare la sua tecnica e ottimizzare dove può. Già nel 2017 compie un importante balzo in avanti qualificandosi al girone finale della festa di Unspunnen. All’ESAF 2019, tenutasi a Zugo, si classifica nono e per la prima volta conquista una corona federale. L’obiettivo di questa stagione? La 17a edizione della festa Kilchberger Schwinget il 25 settembre 2021. Orlik si sta già preparando per il torneo allenandosi a Frutigen con il club di lotta Oberländer Schwinger, a Berna e privatamente. Per questa giornata autunnale vuole essere al meglio della forma, dare il massimo a ogni round e vendere cara la pelle. Ma soprattutto, alla fine del torneo vuole tornare a casa soddisfatto e non troppo ammaccato.

Il successo inizia nella testa

Per la lotta servono pratica, strategia, resistenza, forza, tempismo e fortuna. Ma l’incontro si decide soprattutto nella testa. Le tre qualità più importanti di un «Confederato» sono fiducia in se stessi, fiducia in se stessi e fiducia in se stessi. Per questo Curdin non si concentra solo sulla tecnica e sulla sua forma fisica, ma lavora anche instancabilmente al suo benessere mentale. Pur avendo un fisico ben piazzato e una montagna di muscoli, il suo ego non è eccessivo. «Quando va tutto bene su ogni fronte riesco a lottare meglio». Curdin impara dai suoi errori e fa tesoro di ogni esperienza. È proprio misurandosi con se stesso e con i suoi limiti che riesce a superarli.

Una miniera d’idee per la vita

«Non vivo solo per la lotta. Ho anche altri interessi», così Curdin descrive la sua vita lontano dal ring di segatura. Laureato in agronomia presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Berna, lavora come agronomo per IP-Suisse, associazione che riunisce gli agricoltori a produzione integrata. Tiene molto alla sostenibilità e più che nel mantenimento a ogni costo e negli interventi forzati crede nel successo del continuo cambiamento. Chi si immagina l’atleta alle prese con sollevamento pesi e drink proteici nel tempo libero si sbaglia di grosso. Curdin è una persona aperta e poliedrica: suona il piano e l’organo, ama nuotare nell’Aare, pratica sport e meditazione nel bosco, fa esercizi di respirazione, gestisce il suo sito web, si confronta con amici e familiari, riflette e non smette mai di far crescere le proprie idee e di evolversi.

I valori condivisi valgono di più

Dal 2021 Planzer è diventato lo sponsor ufficiale di Curdin Orlik insieme a IP-Suisse, Garage Wenger e SwissExtract. Planzer e Orlik sono un duo perfetto, proprio come i lottatori svizzeri e i classici pantaloni di fustagno. Entrambi sono sempre in movimento, non solo in senso fisico ma anche psicologico. Sono dei veri campioni nel loro settore. Danno grande importanza alla dimensione familiare e alle loro radici, ma sanno comunque essere innovativi. Sono resilienti e dopo un brutto colpo hanno la forza di rialzarsi. Sempre aperti alle novità, sono agili e al passo coi tempi. E perseguono con determinazione i loro obiettivi, giorno dopo giorno, un passo alla volta.

Per manifestare tutta la propria stima nei confronti di Curdin Orlik, l’impresa di logistica con radici nella valle del Limmat ha messo in strada un camion con design a lui dedicato. Il bestione da 40 tonnellate viaggia sulle strade del Mittelland Bernese sfoggiando il ritratto del lottatore, il logo di Orlik e lo slogan

«Chi conosce la meta trova la strada».

Il messaggio è chiaro: qui si sono trovati due spiriti molto simili. Planzer è orgogliosa del nuovo sponsoring partner e gli augura il meglio. E di conquistare presto un’altra corona!

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